Ok, l’argomento è vecchio e stravecchio, trito e ritrito, bla bla bla bla, che palle, bla bla. Comunque è questo:
Se Dio non impedisce il male o non può o non vuole.
Se non può non è infinitamente potente,
se non vuole non è infinitamente buono.
Semplice che lo condividerebbe Dio stesso1.
Per cercare di smontare, smorzare, buttarla in caciara, distrarre da questo argomento2 esiste un’intera branca della teologia che si chiama teodicea, termine introdotto da Leibniz per far vedere che lo so.
Ora, io ho un mio criterio: quando si usano troppe parole per rispondere a domande semplici è segno che la risposta è difettosa. Vale in generale ma specialmente per politici e preti.
Un esempio consiste nel dare tutta la colpa del male all’uomo, o alle leggi di natura, o addirittura a quel poveraccio di Satana, perché il libero arbitrio bla il peccato originale bla l’essenza finita delle cose bla bla.
Tutto fumo (santo) negli occhi. Il punto non è da chi dipende il male, il punto è che Dio potrebbe impedirlo e non lo fa. Comportamento che ti aspetteresti da uno stronzo, tuttalpiù da un insensibile, ma mai da uno infinitamente buono.
Una risposta più interessante è quella per cui Dio è buono, sì, ma non dal tuo punto di vista, bensì dal Suo. Cioè quello che per te è male in realtà Lui nella sua infinita sapienza lo vede come bene, o causa di bene, o che va a comporre un bene più grande; comunque una roba che vede solo Lui.
Ok. Diciamo che questo è plausibile. Solo, per piacere, non chiamatelo buono.
Perché buono vuol dire buono, e non impassibile calcolatore del (tuo) bene.
La bontà non è un mistero della fede, la si riconosce pragmaticamente: se sei buono ti comporti da buono, se non ti comporti da buono non sei buono.
Se Dio, contemplando senza intervenire tutta la sofferenza del mondo, fosse buono un centesimo di quanto lo sono io, starebbe a piangere dalla mattina alla sera o traboccherebbe di sensi di colpa.
Lasciate la bontà ai buoni e trovate un termine teologico (tanto uno più uno meno) che designi questa forma umanamente incomprensibile di benevolenza divina, che so, chiamatelo puono, o nuono:
Dio è infinitamente nuono.
All’inizio suona strano ma l’abitudine fa la virtù3.
Su questa storia ci torniamo presto.
Nella foto: Chi siamo?
Da dove veniamo?
Lo sai di chi sei figlio tu?
- In verità so da fonte certa che lo condivide. [↩]
- Perché è un buon argomento, forse l’unica cosa davvero buona di tutta la questione. [↩]
- Sì, forse questa frase non ha senso, e per questa non intendo questa. [↩]
I Greci avevano già risolto la faccenda stabilendo che dio è Tuono.
Se non ho capito male, Clint Eastwood è Dio.
Clint Eastwood sarebbe un buon dio. Eli Wallach però lo preferirei.
In proposito di vecchie domande:
Ma l’inferno è esotermico o endotermico?