Parecchi anni fa disquisivo con un saggio indiano1 su una delle Domande Fondamentali più profonde, forse la più profonda concepibile da qualsivoglia essere senziente. La domanda è questa:
Perché esiste qualcosa anziché nulla?2
Per capire quanto sia vertiginoso il quesito chiudete gli occhi e fate questo esperimento: provate a visualizzare che voi stessi, quello che vi circonda, l’universo intero, lo spazio, il tempo, e ovviamente Dio, ecco immaginatevi che tutto questo non sia mai esistito.
Coraggio, respirate e provateci, io intanto mi rollo un cannone.
. . .
Ok, basta così.
Se ad un certo punto avete avuto la sensazione come di un gigantesco effetto Larsen mentale, come se un improvviso TIR neuronale con gli abbaglianti sparati avesse deciso di precipitarvi addosso costringendovi a scagliarvi immediatamente via dalla strada pena la perdita della vita o della sanità mentale, allora congratulazioni: avete raggiunto l’esperienza mistica che alcuni eletti realizzano quando tentano di immaginare il nulla3.
Ad ogni modo, parlavo con questo indiano4 quando lui osservò che la risposta all’arcano quesito si trova nel concetto stesso di “nulla”:
il nulla è qualcosa (!) che per definizione non esiste5, ne segue che tutto ciò che esiste non può non esistere.
Ovvio, no?
In altri termini: se definiamo il nulla come tutto ciò che non esiste, allora tutto ciò che non è il nulla deve esistere per forza.
Chiaro.
Insomma: la possibilità che ciò che esiste non esista non esiste – vabbè era meglio come l’ho detto prima.
In definitiva la risposta a perché esiste qualcosa anziché nulla? E’ perché il nulla in quanto tale non esiste, quindi tutto deve esistere necessariamente.
Il saggio indiano6 lo chiamava “Principio di Esistenza Obbligatoria” e ne andava orgoglioso come se fosse un’importante scoperta logica, invece che una cazzata.
Del nulla parleremo ancora e approfonditamente. E’ incredibile quante cose ci siano da dire sul nulla7.8
Nella foto: “qualcosa non esiste”
(esiste un x tale che x non esiste)
P.S.
Questo articolo partecipa al ventiseiesimo Carnevale della Matematica ospitato da Gianluigi Filippelli sul blog Scienze Backstage.
- Non mi ricordo come si chiamava, faceva il perito informatico a Pisa. [↩]
- Leibniz? (N.d.Esegeta). [↩]
- La guardia medica parlò di una blanda crisi di panico da agorafobia (N.d.Esegeta). [↩]
- Aveva pure una sorella discreta… Alessia? No, macché Alessia… [↩]
- Parmenide? (N.d.Esegeta). [↩]
- Qualcosa tipo Meeda, Meera, Meena… Forse c’ho ancora il numero, di là. [↩]
- Non ci sono un po’ troppe note a questo giro? [↩]
- Sì. (N.d.Esegeta). [↩]
Che bella la formulina logica! Dai, scrivecene altre, con tutti i quantificatori, gli “o”, gli “e”, i “not” che vuoi. L’argomento che il nulla non può essere definito positivamente (nel momento che dico nulla esso smette di essere tale) è sempre affascinante.
Bene, qualcuno dica al PD che deve esistere obbligatoriamente
Commento poco, ma in questo caso commento: con questo tuo, ti sei meritato una e-mail nei prossimi giorni (se non addirittura ore) di invito ufficiale all’evento di metà giugno.
Cordami salumi,
G.
Popinga, io considero il Nulla, inteso come non-essere, un’entità mistica che sfugge alla logica, e siccome le sfugge qui lo dico e qui lo nego che tanto è uguale.
Gianluigi, inutile dire che sono onorato dell’invito, anche se non so di che evento parli (forse il Carnevale della Matematica? In tal caso sono ancora più onorato considerando anche, come tutti sanno, che non so fare le divisioni).
M., riguardo la necessità logica dell’esistenza del PD forse ci troviamo davanti alla classica eccezione che sputtana per sempre la regola.
una prospettiva esponenziale
lacunosa
elevata a potenza
secondo te quanto manca alla visione d’insieme
ullallà, mi dai il tempo che mi serve
la stessa lunghezza che mi avanza
che coincidenza
sotto sotto un nerd
all’origine e alla fine solo e soltanto io
condivido
ok sfoggia pure la tua classe
discreta provocazione
non ci piove, lo è
puoi scommetterci
fantastico come da qui sia apparentemente alta
puoi contarci
allora aspettami pressappoco là e pressappoco fermo
non vorrai pure sapere dove
ma stai scherzando
Mi sembra di ricordare che l’Universo si espande creando lo spazio dal nulla, da ciò che non è. Ne potrebbe conseguire che, se esiste una sorta di asimmetria iniziale qualcosa/nulla, questa si va riequilibrando. Fino a che l’Universo non occupa TUTTO il nulla libero, con il che è costretto a ri-iniziare e si sprofonda di nuovo nel nulla. Che però sembra non possa esistere, da solo. Nè del resto il Tutto può esistere da solo. Possono andare in un senso. Panta-rei?
non sapete perché siete al mondo, siete voi il nulla scientisti del c.! Mangiare e cagare, ècco il vostro ruolo, trasformare tutto in sostanza marrone, tutto in voi fa questo, tutta la vostra scienza ha questo fine. Questi post sono sono identici ai vostri rutti postprandiali
Scientista c’è tumadre, intanto. Se poi c’hai qualcosa contro mangiare e cacare non farlo.
Caro profeta Incerto, dopo averti letto sono riuscito finalmente ad avere l’invalidità per cerebrolesi
.Cosa dici , pensi che continuando mi daranno anche l’accompagnatoria ?
Grazie comunque Spero che anche tu sia un contribuente i.n.p.s.
Caro Dino27, le mie felicitazioni. La prassi prevede un pensierino di riconoscenza, nell’eventualità va bene anche che ci stecchiamo i primi 10 assegni.