Mi scrive Marco chiedendomi se sono immortale:
Sì.
Per la verità siamo tutti immortali, finché non si muore.
Può sembrare una battuta scema (come tua sorella) e invece no. Come fai a essere sicuro di non essere immortale se non sei mai morto?
Verificare la non-immortalità di qualcuno è molto semplice: basta attendere che muoia, oppure ucciderlo1.
Viceversa è molto più complicato, o meglio è impossibile, avere certezza della sua immortalità.
La condizione di immortalità potrà infatti essere verificata solo alla fine.
Alla fine di cosa?
Boh, che ne so, del mondo, dei tempi, della possibilità del morire.
Fosse anche l’ultimo a sopravvivere dopo che l’intera umanità se n’è andata estinta, che ne sappiamo che quello non se ne muore per i fatti suoi dopo un paio di settimane? Tanto chi c’è lì a controllare? Un cane di nessuno, grazie, sono tutti estinti.
Per questo motivo2 dichiaro che chiunque, finché non muore, ha diritto di proclamarsi immortale. Ed io qui lo proclamo! Di me e di voi, fedeli discepoli!
Ci sono molti luoghi comuni da sfatare su noi immortali, ma è ancora estate e ne parliamo un’altra volta. Tanto c’è tutto il tempo.
Nella foto: finché c’è vita
c’è speranza di non morire.
- L’argomento è astratto e prescinde da implicazioni etiche e/o penali. Non potete credere quant’è importante specificarlo. [↩]
- Quale, esattamente? (N.d.Esegeta). [↩]
Ma mi viene in mente una cosa: Achille Campanile (lo ricordi vero?) diceva che alla domanda “come va?” sarebbe giusto rispondere non “si vivacchia” ma “si moricchia”. Che ne pensi? E l’Esegeta che dice?
O grande Profeta (incerto)
posso adunque domandarTi in una cosa?
(visto che non rispondi vale il silenzio assenso).
Mentre dormo, siccome io ignoro di essere vivo, e pure sono vivo, se ne può dedurre che anche adesso, che io ignoro di essere morto, in realtà sono morto? un morto che cammina?
e da questo, dato per assodato che sono morto, ma che comunque continuo a agire, se ne può dedurre che faccio danni anche da morto e che dunque sono sì morto, ma recidivo?
sa, è una semplice informazione.
Paopasc, sfortunatamente il sacrosanto principio del silenzio assenso non si applica agli immortali, a causa del loro dissoluto rapporto col tempo: non puoi mai sapere se la risposta manca per reale volontà di tacere o perché, sì, questo secolo sono occupati, ma più tardi rispondono doviziosamente.
Ecco, come mi comporterò io colle domande tue, di Juhan e di Campanile? Pazienza e saprai.
juhan, ma piace anche a te Achille Campanile??? sfiori la perfezione! spero che un giorno il nostro Profeta ci illumini su queste fratellanze (o sorellanze 🙂 ) remote!
O Profeta (Incerto)
come ben Tu sai il detto latino che dice
Felix incertum fecit felixisini horam incerta (la gatta incerta fece i gattini a un’ora incerta)
individua l’incertezza fondamentale insita nelle nostre vite, che sarebbe:
ma cumme ‘azz se fa a fa’ i sord?
Il filosofo, più che strofinarsi con la pietra (filosofale) non può: ma ‘o Profetta, che rice?
(possibilmente entro il secolo che non garantisco di essere in vita oltre, sa, c’ho un’immortalità “breve”)
io invece sono un dente.