il Blog del Profeta Incerto

Può contenere tracce.

Lettere al Profeta Incerto

scritto da Profeta Incerto

Sigillo del Profeta Incerto

Siccome quell’altro rompicoglioni insiste a ricordarmi che c’avevo un blog1, vediamo di levarci un po’ di posta arretrata, va’.

Profeta, come fai a sapere certe cose?Giulio84

Ho letto la Bibbia due volte.

Come faccio a far crollare le donne ai miei piedi?

Sparagli alle gambe.

Qual’e la differenza tra vietato e severamente vietato? (Sergio Nardo)

Vietato è quando una cosa non si può fare, severamente è quando non si può molto fare. Per esempio non si può molto scrivere “qual’e”, porcamadonna.

Buonasera, visto che secondo lei la terra è piatta è falso anche dire che gira intorno al sole? La chiesa ha fatto bene a condannare Galileo? (Maurizio Sardo)

La Chiesa con Galileo ha svolto in maniera inappuntabile il suo mestiere, che è quello di frenare lo sviluppo della civiltà. Attenzione: non bloccarlo – che non si può – bensì rallentarlo il più possibile2. Serve a quello e quello fa, inutile che state tutte le volte a recriminare. Guardate per esempio la maggior parte delle cose a cui la Chiesa si oppone oggi, tipo eutanasia, unioni civili, diritti dei gay, eccetera. Sono robe che prima o poi avremo senz’altro, nello spontaneo, inesorabile progredire dell’umanità fuori dal medioevo. Lo so io, lo sapete voi, lo sanno i preti, ma vi si oppongono lo stesso perché è il loro ruolo nella società: ritardare la storia, pestare il freno dell’evoluzione umana…
Tornando a Galileo: per dire che la terra gira bastavo io dopo tre negroni, capirai che scienziatone.

Come si fa a essere sicuri che questa è la realtà e non un sogno?

Ucciditi. Se muori era la realtà.

Qual è la prima cosa che guardi in una ragazza? (Ecaterina)

Le mani. Se ce le ha tutte e due impegnate le tasto il culo.

Ciao, ho letto il tuo paradosso della felicità, ma cos’è per te la felicità?

Felicità è avere periodi il più possibile lunghi e frequenti di felicità. Tra l’altro essere felici è facilissimo, basta sapere dove cercare. Per esempio porre la felicità in un qualche stato ideale futuro (o addirittura sovrumano) significa probabilmente non raggiungerla mai. L’unica possibilità che abbiamo per essere felici è esserlo adesso, nel presente, anche perché, se ci fate caso, tutte le cose accadono nel presente. La felicità va dunque trovata nella profondità dell’istante, educandoci a volerla, a esserne consapevoli, a grattare agilmente via gli illusori strati di merda superficiali. La felicità è godersela, la felicità.

Mi fai un acrostico su una frase a caso?

Miei Insaziabili Fedeli, Ancora? In Un Niente Avete Clamorosamente Rovinato Ogni Speranza: Tratto I Cieli Onniscienti, Scandaglio Universi Ulteriori Nell’Ambiziosa Finalità: Riuscire A Sollevarvi. E Ancora Chiedete Acrostici?! Santa Orianafallaci!

Se non credi in Dio perché bestemmi?

Quando bestemmio ci credo.

Hai un quesito per il Profeta? Scrivi a:
[email protected]

 

  1. Prego, non c’è di che (n.d.Esegeta). []
  2. A occhio e croce l’occidente senza la Chiesa sarebbe oggi più avanti di 15.000 anni, avremmo già il teletrasporto, il prolungamento della vita con la chirurgia genetica abbinata agli impianti bionici, e le navi di linea con le colonie extraterrestri. []

Il Tesserino Religioso

scritto da Profeta Incerto

Tesserino Religioso

La vita è un dono di Dio1.

Essa non è un diritto, tutt’al più un dovere. Stessa cosa la morte.

La famiglia esiste solo tra uomo e donna, il matrimonio è indissolubile, il sesso è finalizzato alla procreazione, e se capita che rimani incinta te lo tieni, e ringrazia pure.

Se siete d’accordo con tutte queste affermazioni congratulazioni: siete cattolici.

Ma purtroppo per voi vivete in una società dove su questioni come aborto, divorzio, eutanasia, sessualità, ci sono persone che pretendono di pensarla per conto loro e se gli imponi un’etica pubblica s’incazzano pure.

Ora, in questo non c’è nulla di sbagliato. Dico, proprio dal punto di vista cristiano. Dio infatti non solo ci ha dato il libero arbitrio (ovvero, come sappiamo, l’inviolabile e sacrosanta libertà di dannarci) ma ha anche detto non giudicate per non essere giudicati, pensate alle travi vostre piuttosto che alle pagliuzze altrui, scuotete la polvere dai calzari, ecc.2

In fondo chi è contrario all’aborto basta che non abortisca, chi è contrario ai gay basta che non sia gay, e gli altri facessero come gli pare e peggio per loro.

E invece no, niente da fare, nonostante il buonsenso e il volere di Dio, i cattolici proprio non riescono a tollerare che sulle questioni etiche ognuno ne risponda per conto suo.

E io li posso anche capire.

La coesistenza nella società di ogni forma di miscredenza ha generato nel popolo di Dio un vergognoso e colpevole lassismo morale3. Il problema è che la morale cristiana uno non si può limitare comodamente a condividerla, la deve praticare!4

Dite un po’, voi riuscite a distinguere nella vita di tutti i giorni un cristiano da un non cristiano? Non so, è più buono, rispetta i comandamenti, regala le sue cose ai poveri, porge guance, tromba solo col coniuge suo…

Ecco, la gran maggioranza dei cattolici non sa (non vuole?) vivere cristianamente e allora rompe i coglioni agli atei sperando così che Dio non badi al fatto che si comportano esattamente come loro.

Gli atei, nondimeno ottusi, abboccano a tutte le provocazioni rispondendo con le solite inutili argomentazioni razionali, le solite infantili prese in giro, il solito anticlericalismo frustrato. Non capendo che l’unico efficace sistema per farli smettere è farli contenti.

La soluzione del Profeta Incerto: il tesserino religioso.

Trattasi di documento obbligatorio tipo carta d’identità dove ogni singolo dichiara di appartenere alla religione X e, conseguentemente, si impegna a seguirne i precetti nella vita pratica.

Vuoi divorziare? Abortire? Vuoi essere gay? Vuoi comprare dei preservativi in farmacia? Tesserino prego!

CLIENTE
Ops, l’ho lasciato nell’altra giacca.

FARMACISTA
Mi spiace. Buonasera.

CLIENTE
Ah no eccolo. Stava qui.

FARMACISTA
Mmm, lei è un CRISTIANO CATTOLICO, sa che può fare sesso solo a fini procreativi.

CLIENTE
Ah, ok.

FARMACISTA
Buonasera.

CLIENTE

FARMACISTA
Non voglio passare guai, arrivederci.

PROFETA INCERTO (entrando)
Una pillola del giorno dopo, anzi dammi la confezione terminator da 24 che ci tiro avanti tutto il mese.

FARMACISTA
Tesserino. Bene, ecco a lei.

CLIENTE
Dammene una. Ti prego. Quanto vuoi?

PROFETA INCERTO
Scusi?

FARMACISTA
Ok, chiamo le guardie (L’altro fugge via nella notte).

Stessa cosa per divorzio, eutanasia, aborto, unioni civili e digiuni del venerdì santo (Fuori! Fuori dal mio ristorante, degenerati!).

Naturalmente i detentori del tesserino cattolici sarebbero esentati dalle tasse finalizzate per esempio alle strutture sanitarie che rendono possibile le interruzioni di gravidanza. Dal reddito dei non cattolici, viceversa, non si potrebbero mai più stornare denari verso i conti di Santa Romana Chiesa.

Con questo sistema i cattolici avrebbero il loro sospirato stato etico che li sorveglia e guida verso la santità, Dio sarebbe contento perché non dovrebbe più sentire la cazzata del “non sono praticante”, e soprattutto si rispetterebbe finalmente il libero arbitrio di ciascuno.

E tutti vissero felici e contenti.

Non so, a me sembra una buona idea. Perché nessuno c’ha mai pensato prima?

Nella foto:
Un prestigioso fac-simile.

  1. Un regalo un po’ cafone, visto che lo rivuole indietro. []
  2. L’estrema sintesi teologica è “fatevi i cazzi vostri”, e visto che ci ha insistito più volte direi che ci tiene. []
  3. Era tanto più semplice quando eravamo tutti cattolici, madonna bona. []
  4. So per certo che Dio ha previsto un apposito girone infernale per quei disgustosi ipocriti falsi e fannulloni che si definiscono “cattolici non praticanti”. []

Il Viaggio

scritto da Profeta Incerto

Fagiomino Esploratore - by Gaia Bracco

Il soggetto dell’opera soprastante è il celebre Fagiomino dell’artista Gaia Bracco.
Il soggetto della sottostante parabola1 è Mario.

Buona lettura e meditazione.

Accantonata che ebbe la vita, Mario si dedicò curioso all’esplorazione di nuove esperienze.

Dapprima divenne Supervivo, e poté contemplare l’universo attraverso la Coscienza Totale della Visione Esterna.

Indagò Spazio, Numero e Sostanza finché ogni loro possibile combinazione gli sembrò banale.

Scavalcata dunque la cognizione di Dio riuscì a estendere la sua ricerca.

Congetturò a lungo sulla natura dell’Infinito Ulteriore, compose e sperimentò nuove costanti, scisse in modi inediti l’Unità Primordiale – emanandone espressioni sorprendenti – conobbe consimili e si accoppiò con essi generando multiversi.

Crebbe ancora in su, e si liberò di ogni appiglio nell’Esistente, irrise il concetto di Assoluto, poi quello di Oggetto, poi quello di Concetto.

Superato il discrimine del Sé fu stessa Contemplazione, giocò a forgiare Logiche Supercomplete, assorbì le Metamatematiche Prime dell’Iperunico.

Ancora salì, fino a discernere i Fondamenti del Nulla.

Quivi si riposò un poco.

​Nuovamente avanti si spinse, scoprì il suo stesso avanzare attribuzione di un ciclo Omega-referenziale, forzò esso fino all’incausalità e trascese ancora.

Molto oltre è giunto Mario da allora, ma le mie parole non toccano lassù.

Nella foto: ci sono più cose
in cielo e in terra che in tutt’e due.

  1. Tratta da: P.INCERTO, C’era una volta che un giorno crollò, ASSUMMA, 2002, p.44. []
Categorie: Le Parabole

Il Buon Dio

scritto da Profeta Incerto

Il Buon Dio (chétati bimbo di merda o ti battezzo a nocchini nel capo)

“Se dio è buono perché un bambino piange?”
(A. Shopenhauer)

Sulla bontà di Dio avevo già profetato una volta ma dissi che ne avrei riparlato, mi pare1.

Noi esseri umani abbiamo la capacità di appiccicare etichette sulle cose per poi non riuscire più a staccarle. Un bel giorno qualcuno ha deciso che Dio è, duepuntivirgolette: “BUONO”, e questo è diventato una specie di dogma analitico incontestabile. Logico-formalmente l’argomento suona più o meno così:

Dio è buono perché è Dio,
Dio in quanto tale è buono,
quindi Dio è buono.

Ok, allora vediamola questa bontà.

Intanto Dio ci ha creati e messi al mondo2. Questa parrebbe una cosa buona – almeno per noi – anche se, come ho detto di recente3, se ci voleva così bene ci teneva direttamente “di là”, e non ci gettava in questa vita imperfetta, precaria, tentatrice, eccetera.

Ma tutto ciò, si sa, è dovuto al peccato originale, la famosa storia della mela e del serpente che tutti conosciamo.

Ora, Adamo ed Eva hanno disobbedito e andavano puniti, giusto, ci mancherebbe, così imparano; ma io che c’entro?

Possibile che tutti noi, ancora oggi, si debba pagare per una cazzata fatta dai nostri calamitosissimi progenitori all’inizio dei tempi? E chi sei, Equitalia?4 Forse sarebbe ora che ce l’abbuonasse, no? Tra l’altro indovina un po’ chi è quello fissato col perdono.

Vabbè, dai, poi però quando si muore lui ci accoglie in Paradiso e là veniamo ampiamente ripagati di ogni sofferenza terrena. Sì, ma mica tutti. Dio vuole con Sé solo chi in vita lo ha amato, servito e riverito, tutti gli altri all’inferno.

Bella forza. Questo è essere buono? Questo è amare i propri nemici? Questo è voler bene al prossimo tuo come te stesso? Insomma, la “bontà” che Dio pretende da noi non gli passa neanche per idea di praticarla Lui Stesso.

Tralasciamo poi i vari diluvi, stermini, piaghe, sacrifici, maledizioni e il libero arbitrio. Ci sono, eccome, ma li tralasciamo.

Rimarrebbe infine quella vecchia e noiosa questioncina del problema del male nel mondo.

Malattie, disgrazie, ingiustizie, disastri, dolore, tutte cose che Dio se solo volesse potrebbe impedire – è Onnipotente – ma non lo fa.

Avrà i suoi motivi, ci mancherebbe, ciò non toglie che anche qualora non fosse diretto autore del male, scegliendo di permetterlo ne diventa corresponsabile.

Insomma Profeta, falla corta: ci vuoi dire che Dio non è buono.

Boh, no, non lo so… Dico solo che non possiamo esserne sicuri.

E se fosse cattivo e facesse finta di essere buono?

D’altra parte, chi può impedire a Dio di peccare?

Io dico: cerchiamo solo di essere un po’ più oggettivi e smettiamola di voler vedere sempre e soltanto il bene in tutto quello che (ci) fa:

Dio è buono perché ha guarito un malato – e non era uno stronzo quando lo ha fatto ammalare?

Dio è buono perché sei sopravvissuto al terremoto – ma non era un sadico assassino quando si è messo a scrollare la terra?

Dio è buono perché ti ha fatto vincere 200 euro al videopoker – e i 2.000 che hai perso ieri?

Dio è buono perché ti ha miracolato e per un pelo ti ha fatto perdere quell’aereo che poi è precipitato – e tutti gli altri poveri cristi che ha tirato giù?

Cazzo, un po’ di dignità: è come se uno ci piscia costantemente addosso e noi a ringraziarlo perché ogni tanto ci getta un kleenex.

Nella foto: Se dio è buono perché un bambino piange?
Per tre quarti d’ora almeno? Dalla finestra tutte le mattine verso
le 7 e mezzo, festivi compresi, gli pigliasse male a lui e su’ madre.

  1. Si dice proferito, comunque sì: qua (N.d.Esegeta). []
  2. “Nessuno si è fatto da sé” diceva Don Giussani, la riprova è che se Don Giussani lo facevo io lo facevo meglio. []
  3. Di recente si fa per dire, comunque qua (N.d.Esegeta). []
  4. Satirona. []
Categorie: Appunti Eretici

Noi Siamo Universo

scritto da Profeta Incerto

Noi SIamo Universo

L’universo.

Questa cazzo di… di cosa in cui ci troviamo inzuppati è talmente ENORME che è difficile anche solo esprimerla, tanta enormità.

Tutte le stelle, tutto lo spazio, il tempo, tutte le particelle, tutti gli universi, tutti gli dèi, il moto, l’energia, tutta la vita, la poesia, la complessità, i numeri, il vuoto, il noto e l’ignoto, i sogni, le domande, l’infinito, la fica, il tiramisù e l’ammazzacaffè1.

La cosa più impressionante, e intendo la più impressionante di TUTTE, è che noi non siamo qualcos’altro. Noi siamo esattamente quella roba lì.

È difficile metterlo bene a fuoco questo concetto, forse perché la religione, il dualismo cartesiano, e la gente cattiva ci hanno viziati a distinguere sempre tra noi e il resto del creato2, o forse perché sto alla seconda bottiglia di fragolino3.

Ci riprovo.

Allora… Io guardo l’universo, ok?

Lo contemplo nella sua immensa globalità onnicomprensiva provandone vertigine e meraviglia.

Mi domando quindi che cos’è e da dove viene.

Bene. Il punto è che… io stesso faccio parte di quella cosa strana e immensa che mi provoca stupore, io stesso sono universo.

Capite? Non sono qualcosa di separato, di diverso, di aggiunto, di altro, perché non può esserci nient’altro rispetto al tutto, come non c’è un altrove oltre lo spazio, né un istante fuori dal tempo.

Io sono universo, e ogni cosa che osservo è in qualche modo misterioso un mio riflesso. Non solo: io, universo, scopro di esistere attraverso i miei occhi, è la mia autoconsapevolezza a rendere l’universo cosciente di sé4.

Ogni volta che mi interrogo sull’universo, sono soggetto e oggetto della questione, osservatore e osservato, la parte e il tutto, il creato e il creatore. Non è a lui che rivolgo le mie tormentose domande esistenziali, sono io che mi faccio le domande per lui.

Questa cosa mi fa strippare, santa della santissima madonnina santa.

Tutto ciò che vedo è parte di me. Tutto. Compreso il mio stesso sguardo che mi guarda, ed è a sua (mia) volta guardato da me e così via mentre mi avvito sempre di più tipo spirale e giro e giro e gira tutto e io precipito e con me precipita l’universo, e insieme ci schiantiamo giù e rimaniamo lì per sempre immobili a ridere e fissare il vuoto, il vuoto di vetro frantumato sul pavimento e poi via, che scivolo ancora, lento, ma con tutta la testa, giù giù giù verso questo oblio appiccichiccio…

Nella foto: questo oblio appiccioloso… appiccioso…
un oblio tutto
appiciccioso… appffff… vabbè dai bonanotte.5

 

  1. E non dimentichiamo la simpatia. []
  2. Ma anche tra noi e il creatore. []
  3. Fatto in casa. []
  4. Penso dunque esiste. []
  5. Sì buonanotte, e indovina adesso chi rimette a posto? Perché a parole siamo tutti universo, poi però c’è chi guarda e c’è chi deve pulire i cocci (N.d.Esegeta). []
Categorie: Senso della Vita

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Questo blog indaga sul Senso della Vita. Ora, siccome è probabile che il Senso della Vita, qualunque esso sia, non è quello di stare lì a perder tempo indagando sul Senso della Vita, di conseguenza questo blog parlerà d’altro: di Dio, filosofia, paradossi, matematica, politica, fisica e fica. Sono queste infatti le più proficue vie della conoscenza che il Profeta Incerto ha individuato nei lunghi anni della sua confusa (ma arcana) riflessione esistenziale.

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