il Blog del Profeta Incerto

Può contenere tracce.

Aforismi del Profeta Incerto

scritto da Profeta Incerto

Chi vuol esser lieto, sia: chi non vuole cazzi sua.

Più conosco gli uomini, più amo le donne.

La democrazia è la forma di governo preferita oggi dai migliori dittatori.

Il caso non esiste, e se esiste non è un caso.

Il modo migliore per non impazzire
è essere già pazzi.

Per essere felici basta accontentarsi di quello che si ha.
Il problema è quello che hanno gli altri.

Dio ha detto “non desiderare la roba d’altri”
quindi, prete, non desiderare la mia salvezza.

La chiesa sostiene, propugna e difende la famiglia. Come la mafia.

Per una rondine è sempre primavera.

Sii te stesso, ma non spesso.

Ci sono persone così egoiste che a me non ci pensano.

Il sesso ci accomuna alle bestie, per questo è la cosa che più ci nobilita.

Se una cosa si può fare non è contronatura.

Cambio spesso idea, non sono coerente.
Sapete chi è molto coerente? I morti.

Per fare teoria ci vuole pratica.

La frutta fa bene:
fatevi le pere.

Se non riesci con le cattive prova con le perfide.

Nulla si crea nulla si distrugge,
tranne in filosofia, religione e politica.

Se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente,
stanno disboscando per farci un centro commerciale.

Se qualcuno ti sputa in faccia, non è detto che sia disprezzo:
Gesù ci guariva i ciechi.

Compito dei profeti è dire le cose, qualcuno poi penserà a spiegargliele.

Dietro ogni scoreggia c’è uno stronzo.

Il test di Turing è inutile.
Conosco umani che non lo supererebbero.

Inciampare in un gradino, la saponetta che scivola di mano,
una pasta leggermente scotta, trovare parcheggio più lontano del solito…
Sono quelle piccole cose che, tutte insieme, fanno una giornata di merda.

La verità è che non ho alcuna certezza, ma non ne sono sicuro.

Comunque guardo i fatti giungo sempre alla conclusione
che Dio ha più cose da farsi perdonare da noi che noi da lui.

Nella foto: auliche ispirazioni.

Categorie: Aforismi

La Vera Vita

scritto da Profeta Incerto

Vai con Dio. Dove sai te.

Sarà l’abitudine sarà la pigrizia sarà quel che sarà, ma noi cristiani tendiamo a dimenticarci che questa qua non è la vera vita.

Questa è una roba che Dio ha frettolosamente imbastito, in sei o sette giorni, all’unico scopo di poter stabilire sulla base della nostra condotta morale chi merita di entrare nel Suo strafighissimo regno a inviti: il Paradiso.

È di là che si svolge la vera vita, quella eterna, felice, beata, perfetta, ecc.

Dopo il primo millennio di Paradiso neanche ve li ricorderete più questi pochi decenni di esistenza precaria e caotica.

Unico e solo scopo di questa vita dev’essere quello di arruffiana… di convincere Dio di essere meritevoli della Sua grazia, non c’è nient’altro quaggiù cui valga la pena appigliarsi.

Ora, è chiaro che Dio potrebbe con uno schiocco di dita abolire questa ridondante e un po’ fuorviante “doppia vita”, tutto questo meccanismo barocco1 di premi e punizioni ultraterrene, potrebbe abrogare il male e quella sòla del libero arbitrio, potrebbe addirittura eliminare in toto questa pagliacciata del giudizio, che tanto essendo onnisciente lo sa già da prima chi si danna e chi si salva, no?

Che stavo dicendo…

Ah, sì, il fatto che Dio potrebbe semplificare tutto questo apparato2 anche se per motivi suoi non lo fa, non ci autorizza a fare finta di niente ed attaccarci a questa vita come cozze.

Chi persegue la felicità in questo mondo rischia quella eterna, perché la cosiddetta felicità terrena è insidiata dalle tentazioni e pericolosamente contigua al peccato. Del resto – tanto per ripeterlo un’altra volta – Dio non ci ha messo a questo mondo per renderci felici ma solo per testarci, per vedere se la felicità ce la meritiamo.

Se ci voleva subito felici ci teneva direttamente nell’altro mondo.

Quando Dio desidera la piena felicità per qualcuno lo ammazza e se lo porta di là. Chiaro?

Perciò fatemi una cortesia: smettetela di pregare perché i vostri cari vivano a lungo, egoisti di merda, se volete davvero bene a qualcuno pregate affinché Dio lo faccia schiattare e se lo porti il prima possibile in Paradiso.

E se proprio ci tenete a non separarvene, pregate Dio che vi faccia schioppare pure a voi così la finite di buttare il tempo quaggiù e ve ne andate belli tutti e due (a fare) in gloria.

La morte non è la fine, è il principio. La vita non comincia a 40 anni, non comincia a 50, né a 80, la vita comincia quando finisce.

Un moribondo non va cristianamente consolato dicendo “andrà tutto bene, il Signore ti guarirà” bensì “prego che tu possa morire schiantato subito”.

E sorridi, imbecille, c’hai tutta la morte davanti.

 

Nella foto:
Comportati come si deve,
che si muore una volta sola.

 

  1. E un po’ gay, suvvia, diciamolo. []
  2. Se Dio è libero avrà pur facoltà di cambiare idea, no? Per esempio, toh, il giudizio universale potrebbe aver deciso che non si fa più. Tanto chi gli dice niente. []
Categorie: Appunti Eretici

L’Amore nel Silenzio Cosmico

scritto da Profeta Incerto

Milky Way or Pussy Way?

Chi c’è dietro a tutto questo?

A tutto, dico. Al fatto che esistono delle cose.

Delle cose che al limite potevano anche non esistere, no?

Ci poteva stare “più semplicemente” il Nulla, per sempre.

E invece adesso ci sono delle cose, un sacco di cose, e ci sono anche io, ora, qui, che penso e vedo queste cose, e vedo anche me stesso. E io, insieme a tutte queste cose, formiamo quest’unica cosa spaventosamente immensa che poteva anche essere il Nulla.

Cos’è ‘sto baraccone? Chi cazzo c’è dietro? E dietro a chi c’è dietro chi cazzo c’è dietro?

Bah, comunque… oggi toccava alle lettere, che palle1.

Altamaria96 mi chiede:

“Sei un tipo romantico? Cosa pensi dell’amore?”

Mado’… Cosa penso dell’amore… Lo dicevo io che palle.

Mah, che è una bella parola. Pensa, puoi farne lo spelling usando ricorsivamente la parola stessa:

A come amore
M come more
O come ore
R come re
E come la congiunzione e2.

L’amore… bah.

…Ok, per me l’amore, quello ideale proprio, è poter condividere con una persona questi momenti qui, di consapevolezza cosmica.

Stringerla sotto un cielo importante, un cielo con più stelle che cielo stesso, e dirle: “Non lo so cosa ci sto a fare al mondo, e probabilmente non lo saprò mai. Non so che cos’è né da dove viene tutto questo, e siccome ne faccio parte posso dire esattamente di non sapere neanche cosa sono io. Ma sai che c’è? Non me ne frega niente. Mi va bene così. Sono tutte pippe mentali. Perché l’unica cosa importante adesso è che in questa realtà assurda, immensa e inconoscibile, ci sei pure te”. Qualunque cosa tu sia e a prescindere dal fatto che tu esista realmente.

Insomma, illusione o no, Grazie Signore per averci dato la fica. Amen.

Nella foto:
L’origine del mondo.

 

  1. E’ lui che l’ha deciso (n.d.Esegeta). []
  2. Io le chiamo “parole autospellanti”, in attesa di scoprire se si chiamano già in un altro modo. []

Tutto Scorre. Già.

scritto da Profeta Incerto

Opera dell'architetto Simon Slavina

Tra i motivi dell’agire umano, oltre alla fica, al potere, ai soldi, c’è quello di voler essere ricordati.

Quando muore definitivamente una persona? Quando nessuno si ricorda più di lui. Ecco perché si fanno le scoperte scientifiche, i capolavori dell’arte, le stragi a scuola.

Ma per quanto a lungo è possibile tramandare il proprio ricordo?

Quali sono i supporti più affidabili per conservare la propria memoria?

Gli sfigati oggi si affidano alla rete, gli illusi alla carta, i più ambiziosi alla pietra1.

Ecco, sì, la pietra… uno tira su un monumento, una cosa, una piramide, quella sta su per sei, settecento, settemila anni, che quasi uno ci crede… poi un bel giorno un terremoto, un meteorite, un accidente, e addio. E state sicuri che prima o poi succede. Non sarà oggi, non sarà domani, ma un giorno laddove in questo momento vivete, dormite, lavorate e toccate ferro ci saranno soltanto macerie e fossili, e poi manco più quelli.

Tutto ciò che amate, ciò che odiate, i vostri ricordi, i vostri capelli, la vostra specie… Tutto pare destinato a perdersi tra gli inesorabili cicli umani e quelli cosmici.

Dunque non esiste alcuna memoria che non sia deperibile?

In realtà, ecco, qualcosa del genere c’è.

L’universo, per esempio, ha una propria memoria, in un certo senso l’universo è la sua propria memoria, una memoria diffusa ovunque nello spazio-tempo.

Come tutti sapete (o state per sapere, che fa lo stesso) ovunque uno guarda, guarda nel passato: ogni cosa che ci circonda ci appare tanto più vecchia quanto più tempo la sua luce emessa o riflessa ha impiegato per raggiungerci. Naturalmente questo effetto è più evidente per le distanze siderali2.

Se in questo momento un abitante di Alfa Centauri – quattro anni luce di distanza – puntasse i suoi occhi acuminati verso la Terra osserverebbe il nostro presente di quattro anni fa a quest’ora, io mi stavo pomiciando una, pure discreta, e intanto ultimavo questa sfavillante parabola.

Da un pianeta situato a 65 milioni di anni luce potremmo essere, oggi, testimoni diretti dell’estinzione dei dinosauri. Allo stesso modo noi adesso, da qua, possiamo ipoteticamente sbirciare la preistoria di qualche civiltà attualmente avanzatissima.

Tutto quello che facciamo genera onde di presente che si propagano nell’universo alla velocità della luce, a beneficio di chiunque sappia e voglia raccoglierle3.

Potenzialmente nessun istante se ne va mai perduto. Tutto quello che siamo e diciamo e facciamo, compreso ciò che abbiamo dimenticato o nascosto o cancellato per sbaglio dall’hard disk, esiste, ora, in qualche luogo-periodo dello spazio-tempo.

Se considerassimo l’intero universo in blocco potremmo dire che tutti gli istanti della storia passata sono simultaneamente presenti.

Insomma, per farla lesta: tutto resta, quindi è inutile che vi agitate tanto4.

Il problema, casomai, è proprio cancellare le tracce.

Appunti per un film di fantascienza: gli scienziati sviluppano una tecnica che permette di osservare qualunque istante del passato della Terra tramite il riflesso su certi corpi astrali posti alla giusta distanza. Un’associazione filantropica fondamentalista, in nome della privacy e del diritto all’oblio, si oppone organizzando un piano per la distruzione dell’universo e della sua indiscriminata memoria. Il film finisce subito dopo la fine dell’universo. Questo genera un paradosso che fa finire l’universo.

Nella foto: opera dell’architetto Simon Slavina,
che frustrato dall’idea che prima o poi tutto
va in pezzi costruisce direttamente rovine.

  1. Figli? (N.d.Esegeta). []
  2. Ciò non toglie che anche se portate al polso l’orologio più preciso al mondo, quando lo guardate sarà sempre un pochino indietro. Ah, inoltre chiunque, e non solo Lucky Luke, può sparare un pochino più veloce della propria ombra. []
  3. E voi che ancora vi preoccupate delle impostazioni della privacy di Facebook. []
  4. Il Profeta tralascia la possibilità che anche l’universo sia destinato prima o poi a finire (n.d.Esegeta). []

Volevo nascere più tardi

scritto da Profeta Incerto

Einstein non sapeva un cazzo - Corso di Fisica per gli studenti delle scuole medie - anno scolastico 2291-92

 

Ecco, sono convinto che nelle scuole del futuro lo studio della nostra epoca sarà per comodità accorpato alla storia medievale.

In un futuro ancora più remoto prevedo che i primi 20.000 anni Dopo Cristo faranno direttamente parte della preistoria.

Ai posteri invidio quello che sanno. Tipo le nuove scoperte fisiche e matematiche, la risoluzione di antiche congetture, le inedite nozioni sullo spazio, il tempo, la materia, la sempre più esatta (ma mai completa) consapevolezza delle oscure regole dell’universo.

Ho visioni di studenti del futuro appisolati sui loro ebook di Scienze. Scalcio nell’aria… vorrei spingerli via a calcagnate, fottuti sbarbatelli col cervello ottenebrato dagli ormoni, levatevi di mezzo e fatemi scrutare attraverso le vostre ditate sudaticce e le tracce di sperma quei segreti inestimabili, che per voi e per i vostri insegnanti sono solo fonte di noia e malessere.

Quant’è patetico stare lì davanti a youtube a masturbarsi fino alle lacrime su 2 foto sfocacciate fatte da Hubble alle lune di Plutone, mentre magari tra una manciata di secoli qualunque sfigato su Plutone c’avrà la seconda casa.

Vorrei essere nato più tardi. Anche solo di 5000 anni.

Sono momenti di acuta depressione, ma ho scoperto un trucco per venirne fuori.

Si tratta semplicemente di proiettare la mia frustrazione nel passato e trasformarla in gioia sadica. Sogghigno tra me pensando a Newton, Leibniz, Galileo, Poincaré, Hilbert… che si strapperebbero un braccio per poter dare una sbirciata a quei tomi di fisica e matematica che io lascio muffire sul più lontano scaffale del garage.

Formule, equazioni, intuizioni alla ricerca delle quali sublimi menti dei secoli scorsi si sono accanite invano consumando la loro vita e la loro sanità mentale. Eccole, sono tutte qua, adesso, proprio davanti ai miei occhi, e io ci disegno sopra i cazzetti con la biro.

Aaah, soddisfazione.

Dopodiché me ne vado a mangiare una crostatina e ne butto metà nel secchio solo per il gusto di pensare a quanto oggi, rispetto ai secoli bui e affamati del passato, sia ridicolmente facile procurarsi il cibo (di merda specialmente).

Sono una persona schifosa? Ecchissenefrega, bellini voi. Non giudicate e non sarete giudicati. Non guardate la pagliuzza nell’occhio di vostro fratello, pensate alla trave che c’avete in culo. E non mi rompete i coglioni che oggi non è aria1.

Nella foto: Einstein usava solo il 10%
del suo cervello. E si vede.

  1. Il Profeta sta passando un momento difficile, è inavvicinabile, beve più del solito, piange, grida, non si lava più. Specie per questo è inavvicinabile (N.d.Esegeta). []
Categorie: Senso della Vita

La Decima di Beethoven

scritto da Profeta Incerto

 

Per consolare qualcuno dopo un lutto noi cristiani si usa dire cose del tipo “coraggio, anche se è morto, tuo padre / nonno / zio ti starà sempre accanto“.

Mmm…

Non so, se io fossi ancora io dopo essere morto col cazzo che me ne starei tutto il tempo dietro ai miei parenti. Dico, ci sarà qualcosa di meglio da fare nell’aldilà, o no?

Anche solo, banalmente, continuare quel che amavamo fare da vivi.

Per esempio, se Beethoven sta continuando a esistere da qualche parte, è pensabile che non abbia composto la sua decima, undicesima, dodicesima sinfonia?

Può il paradiso di Beethoven essere qualcosa di diverso da un luogo dove comporre musica in eterna letizia?

Allo stesso modo è pensabile che Fellini e Kubrick non abbiano girato altri film? Che Thomas Mann, Flaubert, Kafka1, Calvino, Rodari e Buzzati non abbiano scritto altri capolavori inediti? E chissà quali nuove battute avranno ideato Groucho Marx, Marcello Marchesi e Bill Hicks? E cosa avranno scoperto Einstein, Heisenberg e Galilei sulla fisica dell’aldilà?… Ecc. ecc. ecc.

Nella foto: Ascolta “The Fossa Comune’s Riot” di Wolfgang Amadeus Mozart,
fantasia per Protracker improvvisata in Paradiso nei
primi anni Novanta su un Amiga 500.

  1. Ah no, Kafka è all’inferno. []

AVVERTENZA

Il Profeta Incerto, asceta di fama, si esprime talora con un linguaggio che può risultare offensivo. Che aspetti dunque: corri a leggerlo!

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Questo blog indaga sul Senso della Vita. Ora, siccome è probabile che il Senso della Vita, qualunque esso sia, non è quello di stare lì a perder tempo indagando sul Senso della Vita, di conseguenza questo blog parlerà d’altro: di Dio, filosofia, paradossi, matematica, politica, fisica e fica. Sono queste infatti le più proficue vie della conoscenza che il Profeta Incerto ha individuato nei lunghi anni della sua confusa (ma arcana) riflessione esistenziale.

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