Gli immortali, come si diceva l’altra volta,
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Salve. Avrete notato che la prima frase di questo post non si conclude, non termina, non muore per così dire, ciò serve a predisporre lo spirito del lettore a celebrare degnamente vabbene era una scusa per cacciarci un link.
Passiamo alle cose serie, va’. Vi affido la risoluzione del seguente antichissimo enigma, riportato nientemeno che su un frammento degli oscuri e leggendari rotoli di Mehrgarh:
“Come Può il Mortal Geppino Viver
Tanto Quanto Clelio l’Immortale
Posto che Infinito ‘l Tempo Pare?”
Rispondete nei commenti (se vi va, eh, mica per forza), la risposta migliore vince un week end a vostra scelta per due persone, che so, il prossimo o quello del 9, per esempio.
Che altro?
Ah, non è vero, come molti intellettuali si accalorano a sostenere nei dibattiti televisivi, che l’immortale non ha paura della morte. Al contrario, ne è terrorizzato.
Perché quando muore un suo caro lui non ha speranza di rivederlo in nessun aldilà: morire è dargli addio per sempre.
No. Neanche questo. Un immortale non ha diritto nemmeno a pronunciarla, la parola “addio”.
Per nessun altro come per gli immortali la morte è una faccenda così seria.
Mi scrive infine Marta da Prato chiedendomi:
amato Profeta, se tu non fossi immortale come vorresti morire?
Dolcissima Marta, senza dubbio vorrei morire d’amore.
Come Lorenzo il Magnifico: abbattuto, sì, da un trionfo di malattie veneree, ma intanto si è trombato tutte le madonne del Rinascimento1. Si muore una volta sola, perdìo!
Nella foto: Sandro Botticelli,
Madonna con Bambino e fionda,
ca. 1470, tempera su tavola.
- In realtà risulterebbe la gotta la più probabile causa di morte del quarantatreenne Lorenzo De Medici (N.d.Esegeta). [↩]
Compensare la migliore risposta su un interminato o immortale con un week END mi pare un tantino indelicato verso la settimana in questione, come decantare la robustezza di una corda in casa dell’ impiccato, o servire pollo flambè al banchetto funebre per un eretico appena messo al rogo. Dite che i banchetti funebri era roba da pagani? Beh, ve l’ avevo detto che era un eretico…
L’elisir di lunga vita
per il mortal Geppino
è fare il parassita
di un immortal cretino.
Se si fa così prestare
euri mezzo milione
potrà così campare
tardando la restituzione.
Di certò non pronuncerà
la fatal parola “addio”
ma se il debitore morirà
dirà Clelio un Porcoxxx.
tecnicamente ha detto solo che vince un week-end, non una vacanza, ma io spero di arrivare al week-end anche senza fornire risposte. per quanto morire nei prossimi tre giorni potrebbe essere un’iniziativa affascinante.
io direi che sono solo gli immortali a temere la morte. i mortali hanno la certezza di arrivarci, ma per gli immortali non è prevista, quindi è bene averne paura.
Posto infinito il tempo, a ognuno( così pare), tutte le cose accadono. Non c’è nulla da fare. Nessuno è qualcuno nel tempo infinito, e fresco come una rosa oppur sfinito, che si tratti dell’Odissea o di Clelio l’immortale, anche Geppino prima o poi ci arriva uguale. Forse. Che un solo uomo immortale è tutti gli uomini, ed è chiaro, lo si diceva a Mehrgarh, Harappa e Mohenjodaro.
Mi accorgo che l’ultima parola dell’ultimo mio verso è stata ripresa nientedimeno che dal Presdelcons, “in privato”. Sto diventando importante.
Melassa, quanto dici l’ha espresso meravigliosamente Borges riprendendo la leggenda persiana del Simurgh, il re degli uccelli che era tutti gli uccelli, e ciascuno di loro era il Simurgh.
Assumere Chew-Z.
Be’, non so voi, ma IO sono immortale, per lo meno rispetto al mio tempo
Ma la fionda?
Lo ho scritto su facebook, ma lo riscrivo anche qui!
Io avrei risposto molto più semplicemente, Pensare è un gesto fuori dal tempo, esso non ha tempo finito o infinito, un attimo può essere una eternità, sarebbe bastato che le loro menti si fossero soffermate al pensare contemporaneamente per condividere lo stesso infinito tempo, nel regno non locale, dove risiede ogni pensiero, e dove il corpo non esiste e quindi non può morire.
Attilio, la tua risposta è molto interessante, anche se presuppone l’esistenza di una mente individuale separata dal corpo, cosa che non mi ha mai convinto (non è vero, una volta ci credevo). Presuppone anche un importante uso di droghe, che invece mi va benissimo. Peccato che sei arrivato a “concorso scaduto”, potremmo proiettare la tua risposta indietro nel tempo ma non sarebbe giusto nei confronti degli altri.