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La Decima di Beethoven

scritto da Profeta Incerto

 

Per consolare qualcuno dopo un lutto noi cristiani si usa dire cose del tipo “coraggio, anche se è morto, tuo padre / nonno / zio ti starà sempre accanto“.

Mmm…

Non so, se io fossi ancora io dopo essere morto col cazzo che me ne starei tutto il tempo dietro ai miei parenti. Dico, ci sarà qualcosa di meglio da fare nell’aldilà, o no?

Anche solo, banalmente, continuare quel che amavamo fare da vivi.

Per esempio, se Beethoven sta continuando a esistere da qualche parte, è pensabile che non abbia composto la sua decima, undicesima, dodicesima sinfonia?

Può il paradiso di Beethoven essere qualcosa di diverso da un luogo dove comporre musica in eterna letizia?

Allo stesso modo è pensabile che Fellini e Kubrick non abbiano girato altri film? Che Thomas Mann, Flaubert, Kafka1, Calvino, Rodari e Buzzati non abbiano scritto altri capolavori inediti? E chissà quali nuove battute avranno ideato Groucho Marx, Marcello Marchesi e Bill Hicks? E cosa avranno scoperto Einstein, Heisenberg e Galilei sulla fisica dell’aldilà?… Ecc. ecc. ecc.

Nella foto: Ascolta “The Fossa Comune’s Riot” di Wolfgang Amadeus Mozart,
fantasia per Protracker improvvisata in Paradiso nei
primi anni Novanta su un Amiga 500.

  1. Ah no, Kafka è all’inferno. []

5 Commenti a “La Decima di Beethoven”

  1. milvaukeeNo Gravatar ha detto:

    E che ne dici caro prof. del lapsus ”rimani con te stesso”. Anche senza zio Ferdinando, pace all’anima sua, staresti sempre con altri, non è solitudine, cazzo, non lo è, ”rimani con te stesso” vuol dire che siete almeno in due. Io non so davvero prof. come fa quello che se ne sta, dice, solo, non lo so proprio perché anche a stare con te stesso ti raggiungono milioni di clichéttini, esagero sì ma poco ci manca, file folle, cortei, punti animati nel deserto, anche chi non conosci, scommetto che zio Ferdinando tu manco lo hai conosciuto e ora col cavolo che te lo scordi, soprattutto i Soli arrivano a centinaia e ti rompono le palle. Tipo, entri nella tua stanza, la chiudi, doppia mandata, e non c’è verso, ti siedi, ti dici, oh che cazzo, finalmente io. Io è un viavai a chi ti rompe prima l’agognato isolamento. Perfino quando guardi la parete bianco immacolato vengono a scocciare con la scusa che non ne sanno nulla loro e vengono, dicono, a loro insaputa, altro che solo con se stesso, se c’è una condizione invivibile perché letteralmente alle dipendenze degli altri è stare soli con se stesso. A proposito di Bill Hicks mi passi l’ultima sua battuta che ha detto a tuo zio Nando? a-men

  2. Renato RaiaNo Gravatar ha detto:

    Effettivamente ci ho pensato anch’io…

  3. Renato RaiaNo Gravatar ha detto:

    Interessante… magari ci sono anche paradisi diversi per professioni/hobby diverse?

  4. Profeta IncertoNo Gravatar ha detto:

    Non lo so Renato, di certo il paradiso è un luogo culturalmente effervescente, pieno di eventi, mostre, aperitivi, incontri con personaggi straordinari… a confronto la vita è un mortorio.

  5. milvaspagnuoloNo Gravatar ha detto:

    Milvaukee, non sarà entusiasmo il tuo? Paradossalmente la confusione viene dalla chiarezza. Sei nel disgusto visivo per cui guardi. Vedi cosa si accumula ai tuoi piedi. Neanche io cedo alla vomitevole cordialità tra la mia immaginazione e la sua euforia. Se hai uno con cui intavolare un discorso e non lo fai può essere la palestra giusta per non farlo neanche con tutti gli altri. Dopo il NO GRAZIE il silenzio delle parole è assicurato. Antidoto al degrado è la noia. L’altra faccia della vomitevole cordialità.

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